Tema 3° liceo, Machiavelli delinea una nuova concezione dell'uomo, sintesi di razionalità ed istinto: commenta

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°RoXanne°
view post Posted on 6/1/2010, 18:10




Machiavelli delinea una nuova concezione dell'uomo, sintesi di razionalità ed istinto: commenta:

Ci siamo sempre posti la fatidica domanda, fin dalla notte dei tempi: chi siamo?
Machiavelli anche se lo chiede, ma pone il problema sotto un'altra luce, un'altra chiave: cosa siamo?
Non siamo forse un agglomerato natura allo stato puro , ragione e raziocinio? Siamo comunque esseri della terra, risalenti da animali e quindi animali a nostra volta, animali posti in una situazione agevolata e che hanno sviluppato per questo la capacità di ragionare, di capire, di interpretare: ma quando scopriamo davvero noi stessi? Quando ci sentiamo davvero vivi?
La risposta è semplice, ma così devastante: siamo noi stessi quando la ferilitas, la parte selvaggia e bruta, vince l'umanitas.
Questo potrà suonare strano a chiunque abbia un minimo di amor proprio e rispetto per se stesso, a chiunque non si sia mai letto nell'anima fino in fondo, fino a trovare il centauro celato dentro ognuno di noi.
Coloro che ci riescono sono sconvolti, spaventati dalla loro natura; l'uomo, creatura così perfetta, non può essere per metà un bruto.
E allora è li' che comincia a fuggire, fugge da quella visione, fugge da quella realtà animale, senza nemmno rendersi conto da cosa sta realmente fuggendo: non sta forse fuggendo da se stesso?
Ma se si fermasseun attimo, se guardasse meglio quella figura, vedrebbe di quale meraviglia si tratta: zampe forti e muscolose, capaci di fronteggiare i camosci sulla nuda roccia ed i giaguari sulle lunghe distanze; Vedrebbe una criniera bella e bianca, partire dalla schena e proseguire su, lungo tutta la la spina dorsale fino alla testa; percepirebbe le sue orecchie, il suo udito selvaggio, animale, triplicato fino ad intercettare i passi sommessi e spaventati della sua prossima preda, ne sentirebbe l'odore, il pulsare del sangue nel cuore, ne vedrebbe lo sguardo spaventato, lo sguardo di un essere che osserva una macchina perfetta, progettata solo per balzare al primo momento ed impossessarsi dell'ogetto del suo desiderio.
Ed invege l'uomo fugge, facendo ancora una volta liberare quella ferilitas, che oggi chiameremo adrenalina, che lo spaventa tanto: allora la sua corsa diventa pari a quella del guaguaro e le sue zampe forti come gli zoccoli del camoscio, ed i suoi sensi dilatati, moltiplicati, animali.
In quel momento la follia è tale che l'uomo non può più fermarsi: corre per i boschi, per le radure, cercando di sfuggire a quella natura ed a quel gruppo di animali chiamati esseri umani; ed alla fine si abbandona, forse per fame, forse per stanchezza in una radura chiara e soleggiata e si osserva meglio: Vede la coda, il crine bianco, gli zoccoli forti e veloci e la sua testa, pensante, bella, lucida.
Non si vede più come un mostro, ma come un agglomerato perfetto, pronto a partire; ed ecco che, nel cuore della notte, prende la sua faretra di pelle animale carica di frecce ed il suo arco e parte, parte seguendo il segno del saggittario...
Ed eccolo li', il nostro principe, che va a conquistare il suo potere.
 
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